Prima visita ortodontica

La prima visita ortodontica dovrebbe essere effettuata tra i 3 ed i 6 anni allo scopo di tenere sotto controllo la salute orale del bambino e intercettare alcuni fattori eziologici quali abitudini viziate (succhiamento del pollice o ciuccio, uso prolungato del biberon etc) e/o problemi funzionali (deglutizione atipica, respirazione orale etc) che modificando l’equilibrio neuromuscolare possono alterare un armonico sviluppo dei denti e delle ossa mascellari. I denti da latte, inoltre, sono erroneamente ritenuti poco importanti e la loro malattia (carie) è spesso sottovalutata. La carie e la perdita precoce di denti da latte creano problemi di eruzione ed allineamento dei denti permanenti. E’ importante, quindi, che essi vengano mantenuti sani con sedute di igiene orale e motivazione, fluoroprofilassi e sigillature occlusali.

Il momento ideale per iniziare un trattamento ortodontico varia molto e dipende dal tipo e dall’entità del problema. Per alcune malocclusioni, come il morso incrociato o l’inversione anteriore (terza classe) è indicato un intervento molto precoce. In altri casi la terapia può essere iniziata più tardi, o nel corso della permuta della dentatura da latte (dentatura mista) o al completamento della dentatura permanente.

Il trattamento quando iniziato in denatura mista può essere diviso in due fasi: prima fase o terapia intercettiva o precoce e seconda fase in dentatura permanente.

L’ortodonzia può essere, comunque, effettuata ad ogni età, anche se la fine della crescita cranio-facciale può rappresentare in certe situazioni un limite al trattamento.

Dopo la prima visita ortodontica si possono, quindi, verificare le seguenti possibilità:

  1. Se la valutazione clinica non ravvisa alcuna anomalia, verranno programmati controlli semestrali allo scopo di verificare nel tempo il corretto sviluppo della dentatura e l’entità e la direzione di crescita cranio-facciale. Verrà richiesta se necessario una radiografia delle arcate dentarie (ortopantomografia) per verificare la presenza e il posizionamento di tutti gli elementi dentari non ancora erotti.
  2. nel caso in cui si evidenzi una situazione anomala, l’ortodontista può decidere:
    • di tenere sotto osservazione il piccolo paziente per un trattamento più tardivo e programmare controlli ogni 3-6 mesi. Tali visite periodiche hanno anche lo scopo di creare familiarità con lo studio e le figure professionali che vi lavorano, evitando traumi e paura del dentista. In questa fase di osservazione e controllo potrebbe essere richiesta una consulenza con l’otorinolaringoiatra, il foniatra e la logopedista allo scopo di eliminare eventuali fattori eziologici aggravanti. L’ortodontista stabilirà, poi, il momento in cui sarà richiesto di completare il checkup diagnostico con la raccolta di tutti i dati necessari alla diagnosi ed alla pianificazione del trattamento.
    • di intervenire immediatamente e di richiedere di completare il checkup diagnostico.
    • di posporre il trattamento, nei casi di severe problematiche scheletriche, ricorrendo ad un trattamento ortodontico-chirurgico al termine della crescita.