Trattamenti odontoiatrici

Studio ortodontico Assumma - Trattamenti odontoiatrici

  • Igiene e profilassi

    Igiene e profilassi sono due aspetti fondamentali per evitare l’insorgere di problemi dento-gengivali (gengivite, parodontite, alitosi, carie) ed assicurare alla bocca un eccellente stato di pulizia e salute per tutta la vita.
    Le igieniste si occupano di educare i pazienti ad una corretta cura dei denti e della bocca, praticando sedute di igiene orale ed ablazione del tartaro sopra e sotto gengivale, applicazioni topiche di fluoro, sigillature occlusali per rafforzare lo smalto e ridurre il pericolo di carie.

    L’attenzione delle nostre igieniste è particolarmente focalizzata ai bambini, che vengono stimolati con istruzioni, anche audiovisive, ad avere cura della propria salute orale, in modo da creare il più presto possibile sane abitudini e ridurre notevolmente futuri interventi odontoiatrici.

    Ai pazienti ortodontici e con protesi, le igieniste illustrano, inoltre, le corrette manovre di igiene da eseguire, in base al dispositivo ortodontico o protesico inserito.

  • Pedodonzia

    La pedodonzia è la branca dell’odontoiatria che si occupa della salute orale dei bambini.

    I denti da latte sono erroneamente ritenuti poco importanti e la loro malattia (carie) è spesso sottovalutata. La carie e la perdita precoce dei denti da latte crea problemi di eruzione ed allineamento dei denti permanenti che richiedono interventi precoci. E’ importante, quindi, che, tra i 3 ed i 6 anni, venga effettuata la prima visita, utile anche per intercettare abitudini viziate, come il succhiamento del pollice, del ciuccio o del biberon, la respirazione orale, la presenza di deglutizione infantile che alterano lo sviluppo armonico dei denti e delle ossa mascellari.

    La pedodonzia ha infatti i suoi cardini fondamentali nella diagnosi precoce; nell’attenzione alla sfera psicologica ed emotiva del piccolo paziente; nella costruzione di un reciproco rapporto di fiducia che renda serena ogni tipo di seduta; nell’utilizzo di un linguaggio chiaro e semplice con cui illustrare gli strumenti utilizzati e gli interventi eseguiti; nella prevenzione e nella motivazione che si attuano attraverso l’insegnamento delle regole per una perfetta salute orale.

  • Conservativa

    La odontoiatria conservativa, nota anche come odontoiatria restaurativa, si occupa di riparare i danni provocati da carie e traumi.

    Gli interventi sono volti a conservare quanto più possibile del dente naturale e a ricostruire le parti danneggiate mediante tecniche avanzate e l’uso di materiali biocompatibili di ultima generazione come i compositi.

    I materiali compositi, grazie alle loro elevate qualità meccaniche ed estetiche, garantiscono un risultato finale molto simile al dente naturale, sia dal punto di vista funzionale che morfologico ed estetico.

    I compositi vengono impiegati anche nelle sigillature, tecniche di prevenzione delle carie in età evolutiva, con cui si chiudono i solchi occlusali di molari e premolari per evitare che vi si depositi la placca batterica, responsabile della carie.

  • Endodonzia

    L’endodonzia è il trattamento delle affezioni che colpiscono la parte interna del dente, cioè il tessuto molle non calcificato, composto prevalentemente di vasi sanguigni e nervi, detta polpa. Quando la polpa si infiamma o si infetta per svariati motivi, come a causa di una carie profonda, si procede rimuovendola del tutto, disinfettando la cavità interna del dente e sigillandola.

    Il trattamento endodontico, detto anche devitalizzazione, permette di conservare in bocca un dente altrimenti destinato all’estrazione.

  • Odontoiatria estetica

    L’odontoiatria estetica, senza perdere di vista i principali compiti dell’odontoiatria tradizionale, quali la cura, la salute e la funzionalità dei denti, mira principalmente a valorizzare la bellezza del sorriso, migliorando l’aspetto estetico generale di denti e gengive con varie tecniche, come lo sbiancamento, l’installazione di faccette in ceramica, la chirurgia plastica delle gengive.

    L’obiettivo finale è un bel sorriso che si accordi perfettamente con il resto del viso e con le caratteristiche personali di ciascun paziente.

  • Sbiancamento

    I denti perdono il loro colore naturale per fattori intrinseci (danni pulpari, devitalizzazioni, amelogenesi e dentinogenesi imperfetta, iperbilirubinemia, assunzione di farmaci) che causano un processo per cui il dente si decolora dall’interno attraverso gli strati profondi e per fattori estrinseci ( fumo, scarsa igiene orale, invecchiamento, cibi, bevande come tè, caffè) che causano discromie che interessano esclusivamente lo smalto cioè la superficie esterna del dente.

    Per poterli sbiancare esistono fondamentalmente due opzioni: sbiancamento dei denti professionale alla poltrona (bleaching professionale) o domiciliare (con mascherine e gel). Entrambe le opzioni utilizzano per lo più agenti sbiancanti a base di perossido (di idrogeno e di carbammide).

    Lo sbiancamento dei denti professionale alla poltrona può essere effettuato con concentrazioni maggiori di principio attivo in quanto si esegue sotto la supervisione di un dentista che preventivamente isola i tessuti circostanti in maniera adeguata ad evitare fastidiose irritazioni e insulti ai tessuti gengivali e alle mucose.

    In commercio sono reperibili dei kit di sbiancamento. Si tratta di prodotti a basse concentrazioni di principio attivo il che li rende efficaci per piccole discromie ma non per trattamenti più estesi.

    Non è consigliabile lo sbiancamento in presenza di corone di ceramica e ricostruzioni in composito, in quanto lo sbiancamento agisce diversamente sui denti e sui restauri creando un effetto antiestetico a puzzle. Se vi sono carie è preferibile curarle prima di procedere allo sbiancamento. In alcuni pazienti lo sbiancamento può causare transitoriamente un incremento della sensibilità dentale che si riduce dopo qualche giorno.

    Prima di effettuare lo sbiancamento è necessario sottoporsi ad una seduta di igiene orale professionale per eliminare il tartaro e la placca ed ad una attenta valutazione dell’odontoiatra.

  • Protesi e implantologia

    Protesi e implantologia hanno il fine di sostituire i denti originari mancanti, in modo da recuperare completamente le funzioni orali del paziente e garantirgli un’elevata qualità della vita. I materiali impiegati, innovativi e di finissima qualità, assicurano un risultato finale in grado di uguagliare i denti naturali, quindi funzionale ed esteticamente piacevole.

    Le protesi possono essere sia fisse che mobili. La protesi fissa sostituisce i denti mancanti con corone o ponti cementati su elementi dentari (naturali o impiantati) e non è removibile.

    La protesi mobile, removibile, è detta totale (o dentiera) in caso di mancanza completa dei denti e la sua tenuta è dovuta alla precisa conformazione dei bordi alla linea mucogengivale; è detta parziale, nel caso in cui esistano nella bocca alcuni elementi dentari, sui quali vengono applicati ganci metallici per assicurarne la tenuta.

    L’implantologia consiste nell’inserire nell’osso, mascellare o mandibolare, radici artificiali (piccole viti in titanio medicale, biocompatibile, tale da non provocare rigetto), su cui si applica la corona, anch’essa artificiale. Si può ricorrere all’impianto per sostituire singoli denti, più denti, un’intera arcata o come supporto ad una protesi fissa o mobile.

  • Parodontologia

    La parodontologia è quella branca dell’odontoiatria che si occupa della prevenzione, della diagnosi e della cura delle patologie a carico dei tessuti di sostegno del dente come gengive e osso.

    Gengivite

    La gengivite è un processo infiammatorio a causa del quale le gengive si gonfiano, si arrossano, diventano sensibilissime al tatto, sanguinano al contatto con lo spazzolino o con il filo interdentale e provocano dolore all’atto della masticazione.

    La causa più frequente di gengivite è la scarsa igiene orale. I residui di cibo che si fermano tra i denti o tra i denti e le gengive permettono ai batteri che colonizzano la nostra bocca di formare la placca, patina di tessuto incolore che ricopre la superficie del dente. Se la placca non viene rimossa regolarmente con lo spazzolino, il dentifricio ed il filo interdentale si trasforma in tartaro che si accumula sul dente ed in particolare alla base del dente; essendo il tartaro uno strato solido e calcificato può essere rimosso solamente dal dentista. La placca ed il tartaro oltre ad irritare costantemente le gengive rappresentano un terreno di coltura per i microrganismi i quali, a loro volta, possono provocare infezioni e quindi ulteriori arrossamenti alle gengive già irritate.

    Per curare la gengivite è necessario andare dal dentista; lo specialista potrà ritenere opportuno effettuare una particolare pulizia dei denti, prescrivere l’uso di un colluttorio specifico o di alcune paste gengivali per ridurre l’infiammazione locale oppure, se il caso lo richiede, prescrivere antibiotici per via orale.

    Oltre all’inadeguata igiene orale esistono anche altri fattori che possono favorire l’insorgenza della gengivite: il diabete, il fumo, l’invecchiamento, la predisposizione genetica, malattie sistemiche e condizioni quali lo stress, l’ alimentazione inadeguata, la pubertà, le fluttuazioni ormonali, la gravidanza, l’abuso di sostanze, l’infezione da HIV ed anche l’uso di farmaci.

    La gengivite è uno stadio antecedente la parodontite e rientra nell’ambito delle parodontopatia, essendo la gengiva una delle componenti del parodonto. Nel quadro patologico della gengivite l’infiammazione non colpisce ancora l’osso di sostegno del dente ed in genere la situazione è ancora reversibile: le gengive sono sanguinanti, irritate, rosse ed edematose; tuttavia il dente non presenta mobilità e i tessuti al di sotto della gengiva sono preservati.

    Parodontite

    La gengivite non trattata evolve in parodontite. Le tossine prodotte dai batteri della placca e le difese del nostro sistema immunitario fanno si che l’osso di sostegno del dente si allontani dalla sorgente dell’infezione e il dente non più adeguatamente sostenuto cominci a muoversi. Il tessuto di sostegno del dente (osso e legamento parodontale) ormai distrutto non può essere più recuperato: siamo in uno stadio della patologia di tipo irreversibile.

    La parodontite, comunemente nota come piorrea, è quindi un’infiammazione del parodonto, ossia dei tessuti che sostengono il dente ed in particolare l’osso alveolare, il cemento che riveste la radice del dente, la gengiva ed il legamento parodontale – l’insieme di fibre che si inseriscono nell’osso alveolare da una parte e sulla superficie della radice dentale dall’altra.

    Si può affermare che la parodontite è la risposta infiammatoria del nostro organismo all’avanzamento dell’infezione batterica e questa è una delle cause primarie della distruzione dei tessuti attorno al dente.

    Esistono molte forme di parodontite. Lo specialista parodontologo attraverso specifiche analisi (quali ad esempio il test enzimatico o le analisi genetiche e microbiologiche condotte dalle cliniche IMI-EDN), riuscirà a fornirti un esatto quadro sia in merito alla diagnosi che alla prognosi.

    Fattori di rischio per la parodontite:

    • Igiene orale scarsa
    • Fumo: i forti fumatori (10 e più sigarette per giorno) hanno un rischio più elevato di contrarre la parodonite che i non-fumatori.
    • Predisposizione genetica: alcuni soggetti soffrono di malattia parodontale nonostante un’igiene orale impeccabile, mentre altri hanno un parodonto sano nonostante la presenza di tartaro e placca.
    • Stress: studi scientifici rilevano un nesso fra lo stress e la malattia parodontale, dovuto probabilmente al fatto che lo stress indebolisce la difesa immunitaria.
    • Patologie sistemiche: tra tutte il diabete scompensato con elevati valori di glicemia, le deficienze immunitarie congenite o acquisite (es. AIDS),

    10 segni di parodontite

    1. Infiammazione alle gengive
    2. Sanguinamento delle gengive
    3. Tumefazione delle gengive
    4. Sensibilità delle gengive
    5. Sensibilità dentale
    6. Alitosi
    7. Recessione gengivale
    8. Aumento di spazio tra i denti
    9. Denti che si muovono
    10. Perdita dei denti

    Se presentate dunque uno o più di questi sintomi, il nostro consiglio è di rivolgerti tempestivamente a uno specialista parodontologo.

  • Gnatologia

    La gnatologia è quella branca dell’odontoiatria che si occupa del trattamento dei pazienti con Disfunzione Temporo-Mandibolare (DTM).

    La Disfunzione Temporo-Mandibolare” (DTM) è un termine che abbraccia un certo numero di disturbi che coinvolgono la muscolatura masticatoria, l’articolazione temporomandibolare (ATM) e le strutture associate, o entrambe.
    Il dolore associato con il DTM può esprimersi clinicamente come dolore masticatorio o dolore temporomandibolare (sinovite, capsulite o osteoartrite). Il dolore temporomandibolare può essere, ma non è necessariamente, associato a disfunzione del sistema masticatorio (clicking, blocco articolare, e limitazione del movimento).

    Tale problematica ha una genesi multifattoriale: occlusione, meccanismi biologici (es ormonali), parafunzione, stress, condizioni ambientali, macro e microtraumi.

    La terapia non invasiva, reversibile, che rientra nell’approccio biopsicosociale, prevede:

    • Informazione del paziente, autocontrollo, follow-up
    • Terapia fisica, programmi fisici di auto-regolazione, esercizi fisioterapici
    • Apparecchi occlusali intraorali – Bite
    • Farmaci (analgesici, FANS, miorilassanti)

    Nei pazienti con DTM cronico, queste terapie devono essere accompagnate da:

    • Sostegno psicologico, ovvero, terapia cognitivo-comportamentale, terapia di rilassamento
    • Terapia farmacologica
  • Chirurgia orale

    La chirurgia orale è la branca dell’odontoiatria che comprende una gamma di interventi chirurgici che si svolgono sulla bocca e sulle mascelle.
    Essa viene eseguita da un medico odontoiatra che ha conseguito la specializzazione in chirurgia odontostomatologica o un chirurgo maxillo-facciale e può essere condotta in anestesia locale o in anestesia generale (in ospedale).
    Nel nostro Centro sono eseguiti solo interventi in anestesia locale.

    Tra le prestazioni eseguite vi sono:

    • Estrazioni – singole, multiple, semplici e complesse
    • Estrazioni dei denti del giudizio – semplici e complesse
    • Le biopsie per lo screening della patologia
    • Frenulectomia
    • Apicectomia – la rimozione della punta della radice infetta dopo il trattamento canalare
    • Chirurgia preprotesica – estrazioni di più denti, modifiche delle ossa, e rimozione dei tessuti molli prima della costruzione della protesi
    • Trattamento delle infezioni dentali
    • Chirurgia parodontale
    • Impianti
    • Chirurgia del seno mascellare
    • Esposizione ortodontica dei denti inclusi
  • Consulenza logopedica

    Nel nostro centro è possibile usufruire di un servizio di consulenza logopedica.

    La crescita armoniosa dei denti e delle ossa mascellari è fortemente condizionata dalla deglutizione, dalla funzione linguale e dalla respirazione. Se la lingua ha una posizione bassa (per respirazione orale, frenulo corto) o se si interpone tra le arcate dentarie o spinge contro i denti, invece di esercitare una forza contro le rughe palatali, diventa responsabile di una disarmonica crescita dei mascellari, con possibile malposizionamento dei denti e della funzione masticatoria determinando una malocclusione.

    Il logopedista, attraverso la terapia mio funzionale, svolge un ruolo di supporto al lavoro dell’ortodonzista, fondamentale per la funzionalità dell’intera bocca: corregge i disturbi della fonesi; rieduca la lingua nei suoi movimenti deglutitori e ristabilisce una corretta posizione linguale a riposo; migliora i deficit e le disfunzioni della muscolatura ora-facciale; rieduca la corretta respirazione in collaborazione con l’otorinolaringoiatra nei pazienti con respirazione orale.

    Nel caso di pazienti con apparecchi ortodontici la cooperazione tra ortodontista e logopedista può ridurre il rischio di subire una recidiva post-ortodontica..

  • Posturologia

    La posturologia si occupa del rapporto fra la postura (posizione assunta dal corpo umano nello spazio, in equilibrio statico o dinamico) e alcune patologie dolorose (lombalgia, scoliosi, artrosi, ernia del disco, cefalee, dolori cervicali, vertigini, dolori muscolari, stanchezza generale, ecc).

    Il controllo della postura avviene attraverso recettori come l’occhio, l’orecchio, l’apparato stomatognatico (bocca, denti e articolazione temporo-mandibolare), i muscoli e le articolazioni. Quando uno o più recettori sono sregolati, si avrà uno squilibrio posturale e con esso la comparsa di patologie. Il posturologo ha il compito di curare le patologie che si sviluppano a causa dell’assunzione di una scorretta postura, agendo non sul sintomo ma sulla causa, rieducando la postura del paziente e mantenendo il suo tono muscolare. Nel campo specifico dell’ortodonzia, il posturologo, in stretta collaborazione con l’ortodonzista, interviene in caso di problemi dei denti e dell’ articolazione temporo-mandibolare, come ad esempio una malocclusione che può portare uno squilibrio posturale, a sua volta causa di deviazioni alla colonna vertebrale.