
Normalmente gli incisivi superiori sono posizionati in avanti rispetto agli incisivi inferiori di circa 2 mm e li coprono per 2-3 mm come fossero il coperchio di una scatola. Questa ottimale modalità di contatto dei denti anteriori, in assenza di altri problemi, corrisponde generalmente ad un buon incastro dei denti posteriori ed ad un buon equilibrio del viso.
Se gli incisivi superiori non coprono in senso verticale gli incisivi inferiori ma è presente uno spazio tra i denti dell’arcata superiore e quelli dell’arcata inferiore si verifica un “morso aperto” o open bite.
Il morso aperto può essere dentale o dento/scheletrico. Solitamente il morso aperto è anteriore, tuttavia talvolta può interessare anche i settori posteriori delle arcate.
Il morso aperto anteriore si può sviluppare sia a causa di fattori ambientali come le abitudini viziate quali la respirazione orale con incompetenza labiale, il succhiamento del dito/ciuccio, la deglutizione atipica con spinta anteriore della lingua, sia per fattori ereditari (genetici) che agiscono soprattutto sulle caratteristiche scheletriche del paziente.
Il morso aperto posteriore interessa i molari e può essere dovuto, oltre che all’interposizione della lingua, ad un difetto del meccanismo di eruzione dei denti che improvvisamente si blocca.
La correzione del morso aperto richiede in dentatura permanente spesso un’azione combinata tra ortodontista, logopedista e/o otorinolaringoiatra e un trattamento ortodontico con l’utilizzo di apparecchi fissi associati a trazione extra-orale, ad estrazioni dei premolari, all’utilizzo di miniviti in base al piano di trattamento individualizzato effettuato per il paziente.
In presenza di un morso aperto scheletrico severo, al trattamento ortodontico fisso potrebbe essere indicato associare un intervento di chirurgia maxillo-facciale per riposizionare le basi ossee e i tessuti molli.